Massimiliano Ferrauto, Massi per gli amici, è un sfortunato ragazzo di Tortona che dà sedici anni vive disteso su di un letto a seguito di un grave incidente automobilistico. Provate ad immaginare 5.700 giorni in una stanza da cui potete uscire ma non volete tra tantissima sofferenza, qualche speranza e tantissimo silenzio e solitudine. Ora Massi è anche su Internet al sito Massimiliano Vive! per portarci direttamente dentro la sua cameretta e raccontarci la sua vita come succede.
Massimiliano e chi come lui in Italia versa in queste condizioni non sono dei “vegetali” ma solo delle persone malate che, sia pure nello stato di incomunicabilità, in cui si trovano, comprendono tutto, elaborano, ascoltano,…. Non sono piante prive per sempre della parola, della comunicativa, della ragione. E soprattutto sono persone, e famiglie, che affrontano in silenzio un calvario quotidiano per farcela a vivere. Nel disinteresse di tutti. Massimiliano oggi vive perchè sua mamma lo tiene in vita. Ma domani cosa accadrà? Perché lo Stato non può fare qualcosa di definitivo per aiutare queste persone malate e le loro famiglie? Eppure la qualità di una società si dovrebbe misurare anche da come sà e vuole trattare gli ultimi, i più sfortunati.
Nella speranza che ciò avvenga però non dimentichiamo ed aiutiamo Massi anche solo o con un pensiero di amicizia e solidarietà o con una piccola donazione.


Marco mi segnala questo bel video in cui è ben sintetizzata la magnitudine e velocità dei cambiamenti in atto nel pianeta dall’information technology alla globalizzazione etc. durante i prossimi trant’anni. Adesso accendete la TV, guardate tra i dibattiti vari, ascoltate i leader che si candidano a guidare l’Italia nei prossimi 5 anni e le loro proposte su questi temi. Un silenzio assordante. Che l’Italia purtroppo non si può permettere.

Enrico Letta ha presentato la propria candidatura per il PD con un video su Youtube dove rivendica il diritto al valore “libertà” (quella vera che a suo dire sarebbe stata usurpata) e alla sana “competizione”.

E’ notizia di oggi che il vertice del nascente PD avrebbe rifiutato la candidatura di Pannella perché non avrebbe un DNA compatibile con quello auspicata per il partito. Pannella è forse uno dei pochi, “veri liberali, liberisti” rimasti in Italia. Sarebbe stato forse “più liberale” lasciare il giudizio agli elettori del PD come un sistema “liberale” di primarie all’americana  vorrebbe.

Temo che Enrico avrà molto da lavorare per far entrare davvero la parola “libertà” e una sana pratica “liberale” nel DNA del nascente PD.  Una brutta partenza per un progetto politico che aspirerbbe a far suoi i valori  di libertà e liberalismo, sicuramente abusati ma ancora poco rappresentati ed effettivamente esercitati.

Finalmente un ottima notizia: sono state raccolte le firme necessarie per promuovere il referendum e cancellare questa terribile legge elettorale (definita "una porcata" perfino dal "Senatore" che l’ha ideata), il peccato originale che ha consentito alla "Casta" di ritornare incontrollabile e autoreferenziata come già in passato . Nonostante l’opposizione/disinteresse di quasi tutte le forze politiche (eccetto credo Alleanza Nazionale e qualche altro politico a titolo personale). Ma la battaglia è appena inziata: occorre infatti tenere alta la guardia per evitare che un inciucio parlamentare confenzioni per noi il "sistema tedesco" che visto quanto non stia funzionando "là" ottiene ampi bipartizan consensi "qua". I modelli francesi ed inglesi invece spaventano molto perchè funzionano e quindi poi la "Casta" dovrebbe  lavorare. Vigiliamo quindi e prepariamoci per il referendum, just in case!

Se fossimo in un altro Paese Giovanni Falcone , Paolo Borsellino e gli uomini della scorta caduti insieme per servire lo Stato sarebbero eroi nazionali, il 23 maggio o 19 luglio (ricorrenza di quelle stragi) sarebbero festa nazionale ove celebrare la vittoria conclusiva sulla mafia….il loro sangue non sarebbe stato versato invano. Invece ci dobbiamo accontentare di un film in tv a mezzanotte.

Dopo la strage di Capaci Paolo Borsellino sapeva che di lì a poco sarebbe morto ammazzato anche lui tradito dai Giuda nel suo ufficio, indifeso dallo Stato…. ma per il bene della sua Sicilia, del Paese e di tutti noi, non è scappato e si è immolato. “E’ tutto finito, è tutto finito, è tutto finito” mormorava il giudice Caponnetto accorso sul luogo della strage in Via D’Amelio.

Invece la mafia è forte come o più di prima, lo Stato/la politica volutamente assente o collusa, l’interesse generale sempre più assente nella vita pubblica, crescente il degrado morale …..e non solo a Palermo o in Sicilia, ma anche a Roma e Milano nel cuore del Paese, dove il sistema è fatto apposta per lasciare spazio e premiare la corruzione, l’opacità, i sistemi di poteri paralleli, le aree grigie.

Sul Wikipedia alla voce Giovanni Falcone viene ricordata la frase di JF Kennedy che esprime la filosofia e lo spessore dell’uomo “un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana”.

Quando ritorneremo a riconoscere in tempo, difendere e farci guidare da uomini di questo spessore anche in questo Paese?

I miei figli hanno appena completato la classe prima (scuola pubblica) e classe terza elementare (scuola cattolica). Sono, ritengo,  abbastanza bravi ed intelligenti (chi non lo pensa dei propri figli!), durante l’anno si impegnano e soprattutto, grande loro fortuna, hanno una mamma che con amore, pazienza e diligenza li segue e li stimola quotidianamente. Durante l’anno fioccavano gli ottimo e super ottimo+, soprattutto dalla scuola pubblica.

Giorni fà hanno portato a casa la “pagella”: tutti e due, ottimo in tutte le materie. Eravamo felici e li abbiamo  premiati. Qualche giorno dopo mia moglie mi raccontava che quasi tutti i loro compagni di scuola hanno avuto “ottimo”. Mi chiedo: è l’”ottimo politico” il metodo migliore per stimolare il processo educativo di un bambino o solo quello più semplice per l’insegnante? Come è possibile che siano stati ugualmente bravi in tutte le materie, quando è evidente conoscendoli il contrario? Come è possibile che quasi tutti i bambini siano risultati ugualmente bravi tra di loro? Non esistono più neppure i pelandroni ?  Quali incentivi può offrire un sistema così a fare meglio l’anno prossimo? E il prossimo ancora?

Propongo di ristabilire i vecchi voti, ovvero i cinque, sei sette, otto, nove, dieci che raramente arrivava dal mio Signor Maestro Fanzio. E chi si impegna di più e si distingue abbia di più rispetto agli altri come incentivo per fare meglio. Lo capisco che per un insegnante oggi è più complesso, ma in mano hanno il futuro dei nostri figli, il bene più prezioso che c’è.

Quasi tutti i giorni ci lamentiamo di tutto quello che in questo Paese non và. Molti tra noi hanno acquistato, letto e mandato in vetta alle classifiche dei best seller di sempre “La Casta” libro verità del malaffare/malapolitica italiana scritto da Gian Antonio Stella. Indignarsi è un bene. Ma è solo il primo passo.  Oggi se vogliamo davvero provare a cambiare qualcosa abbiamo una piccola concreta opportunità. E’ referendum sulla legge elettorale la cui raccolta di firme  non ha ancora raggiunto il quorum necessario. Mancano 15 giorni e servono ancora 80.000 firme. Affrettarsi a firmare. O tacere  per sempre.  A ciascuno la propria scelta e coerenza!

Da qualche giorno sono diventato socio di First Generation Network un’associazione senza fini di lucro composta da imprenditori di prima generazione con l’obiettivo di diffondere conoscenza ed esperienze imprenditoriali, recentemente fondata dagli amici Michele Appendino e Marco Palombi, già attivi su questi temi con successo attraverso le interviste tramite video chat interattive Face2Face nell’ambito del progetto Partneship for Growth .

L’Associazione ha un sito attraverso il quale si intende raccontare le esperienze degli imprenditori  associati, che vengono chiamati "Nuovi Imprenditori" e degli amici degli imprenditori, con la speranza che possano costituire un role model, un’ aiuto e ispirazione per una nuova generazione di imprenditori italiani.

Ho aderito con entusiasmo a questa iniziativa. Se anche un solo nuovo imprenditore potrà trovare il coraggio di lanciarsi o  evitare qualche errore, allora sarà valsa la pena. Guardando la lista dei primi imprenditori soci e i loro successi c’è da credere che qualcosa di buono nascerà.

Personalmente, visto che di insuccessi me ne intendo,  potrò testimoniare soprattutto come evitare certi errori e promuovere una nuova cultura (quasi del tutto assente oggi in Italia) che accetti l’insuccesso come parte del processo di innovazione, la creazione distruttiva necessaria per raggiungere il successo.