Per tornare a crescere più rapidamente l’Italia ha un disperato bisogno, tra le altre cose, di molti angel investor come George Mosher imprenditore di Milwaukee di grande successo e membro del Golden Angel Network. George ha fondato la National Business Forniture, creato 75 posti di lavoro, ha venduto la sua società nel 2006 per $80 Mln. Adesso George, che è avanti negli anni ma non ha nessuna voglia di ritirarsi anche se ne avrebbe tutto il diritto, con una parte della plusvalenza ha accelerato la sua attività di angel investor in start ups facendo oltre 100 investimenti come business angels, 45 solo negli ultimi diciotto mesi. Per lui angel investing è anche un modo di “give back” alla comunità locale. Come tutti gli investimenti in start ups alcuni dei suoi investimenti sono insuccessi, la maggioranza sono pareggi (i.e. riescono a ripagare il capitale ) e gli altri sono scommesse vincenti. Ma cosa guarda George prima di investire in una start ups? Lui semplificando le chiama le 5 C ovvero Character, Capital, Capacity, Capability, Committment.

La capacità di leggere "le persone" è la sfida maggiore per un angel investor che secondo George deve sempre dare una risposta positiva a queste domande prima di investire :

• l’imprenditore ha un piano/business plan? e il bp è realistico o assomiglia più ad un sogno?

• Il piano tiene in debito conto degli imprevisti, dei rischi e degli ostacoli che via via emergeranno? L’imprenditore ha già incominciato a pensare a come affrontarli? Si è chiesto come risponderanno i concorrenti e quale impatto potrà avere ciò sul piano?

• l’imprenditore e/o il management team ha un track record di successo o è lì perché non aveva altre opportunità? E’ chiaro chi è il leader dell’iniziativa? Oppure ci sono due/tre soci che al primo ostacolo/difficoltà inizieranno a litigare e bloccare lo sviluppo? Quale livello di passione, energia, resistenza alle difficoltà l’imprenditore ha dimostrato di possedere nelle sue precedenti esperienze? Quanto il team è disposto a rischiare sul progetto? E cosa mette sul piatto (tempo, $,..) ? Si punta al salario o al capital gain? L’esperienza del management team è rilevante e completa per le attività della venture?

• il fabbisogno di capitale richiesto è realistico e fino a quando sarà sufficiente? O la società sarà dopo 6 mesi di nuovo sotto lo stress di un nuovo fund raising? L’imprenditore stà già pensando a come/dove completare il prossimo fund raising/?

Il più delle volte, spiega George Mosher, gli insuccesi nascono da imprenditori che sottostimano il tempo e i capitali necessari per raggiungere gli obiettivi. Per convincere George o un angel investor occorre avere quindi abilità personale, passione ed energia ma anche avere i piedi ben piantati per terra e mai “overpromise” sognando l’impossibile.

2 Comments

http://www.luigiorsicarbone.itumberto on 15 marzo 2008  ·  Rispondi

tutto giusto peccato che di questi personaggi in italia non ne esistano e sono 3 anni che cerchiamo di decollare perchè non siamo più una start up (ci siamo finanziati da soli ) ma dobbiamo consolidarci e di soldi in giro non ce ne sono
saluti

U.Mustica

u.mustica@sowind.it

http://www.sowind.it

http://www.luigiorsicarbone.itLuigi Orsi Carbone on 17 marzo 2008  ·  Rispondi

verissimo, ed è per questo che con 1GN e il programma Partnership for Growth stiamo lavorando molto affinchè ciò possa cambiare anche in Italia.

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