In un fondo di de Bortoli sul Il Sole 24 Ore, prendendo spunto da alcuni commenti fatti da Profumo e Scaroni circa le caratteristiche degli italiani, veniva evidenziato il disallineamento sempre piu’ marcato tra efficienza aziendale ed (in)efficienza generale. Cerchiamo di approfondire il perche’ di questo divario e cosa bisognerebbe fare per ridurlo.

Provando a semplificare, tre sembrano essere le dottrine politiche prevalenti in Europa ed in Italia:

         la “Tradizione”, ovvero mi comporto secondo quanto gli usi/costumi e la religione mi dicono sia giusto fare, che e’ stata l’idea politica dominante fino alla rivoluzione industriale,

          il “Liberalismo”, ovvero posso fare cio’ che voglio finantoche’ non urto gli altri e contribuisco a creare valore, dove lo Stato ha un ruolo marginale per assicurare alcuni beni pubblici irrinunciabili come l’ educazione scolastica (che permetta a tutti di entrare nel sistema con le stesse chance), la sicurezza e il rispetto delle leggi di mercato (che fa’ si che una parte non tragga indebito vantaggio su un’altra) , mentre l’equita’ del sistema e’ lasciata al dispiegarsi delle forze di mercato (minima e’ la politica di redistribuzione e sostegno)  che e’ il credo politico dominante nel mondo anglosassone (USA, UK,..)

          la “Democrazia Sociale”, ovvero lo Stato interviene (cosiddetto welfare state) per garantire l’uguaglianza tra i cittadini e che ai piu’ deboli vengono riconosciuto un livello minimo di sostegno indipendentemente dal loro contributo al sistema (con forti politiche redistributive ed un intervento diretto dello stato nell’economia), che e’ il credo politico nato in Europa con il comunismo all’inzio del secolo scorso e poi stemperatosi nelle social democrazie del dopoguerra.

Tre le sfere a cui queste dottrine possono essere applicate: quella “Sociale/Generale” e quella “Aziendale” (oltre alla “Individuale” dove resta prevalente, in Europa, la Tradizione).


Mentre nella “sfera Aziendale”, anche in virtu’ del fallimento dei sistemi a pianificazione centralizzata di tipo comunista, il “Liberalismo” si e’ via via affermando in maniera decisa in Europa e sta’ consentendo alle imprese piu’ virtuose (ad esempio, l‘Unicredit di Profumo) di competere con successo su scala internazionale e creare maggior benessere per il sistema, nella sfera del “Sociale/Generale” la “Democrazia Sociale” resta pervasiva/in percentuali cosi’ elevate da distorcere ogni incentivo a livello individuale a fare e contribuire positivamente al miglioramento del sistema. Di qui le vistose inefficienze a livello generale che, a meno un un ribilanciamento del mix di dottrine prevalenti (e cio’ trasversalmente ai due schieramenti politici), zavorrano e impoveriscono il Paese e insieme una parte dell’Europa restia a cambiare.

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>